Caratteristiche dell’anoressia

  • È caratterizzata da un controllo costante delle calorie e del cibo in generale.
  • Eccessiva attenzione al fisico ma non ai suoi bisogni.
  • Pensieri continui sul peso e sulla paura di ingrassare.
  • Attività sportiva molto frequente.
  • Perfezionismo.
  • Difficoltà ad ammettere di avere un problema.

Caratteristiche di chi soffre di anoressia

Le persone che soffrono di anoressia sono vistosamente magre, sono molto capaci nelle relazioni sociali, brave ad ascoltare i bisogni degli altri, ma hanno grandi difficoltà ad accedere ai propri stati d’animo alle proprie emozioni.

Il controllo è una delle caratteristiche principali di questo Disturbo, ricercano un controllo assoluto, ma in quanto tale, è impossibile. Principalmente si ha il controllo costante del proprio peso, il controllo delle calorie ingerite, il controllo del cibo. Il cibo viene preferito in forma liquida, si eliminano progressivamente tutti i carboidrati e si mangia molto molto lentamente.

Perfezione e attività fisica

Questo eccessivo controllo è accompagnato da perfezionismo, sia legato alla propria immagine , che alla pulizia e allo sport praticato.

La costante attività fisica è legata al pensiero di dover bruciare le calorie assunte con i pasti, anche se in realtà scarsi, con l’idea di modellare il proprio corpo per essere perfetti.
Il perfezionismo e il controllo si uniscono nel bisogno di avere un alto standard in tutto quello che si fa, scuola, lavoro, vita privata, etc…

Rischi e segnali dell’anoressia

I rischi di questa patologia sono molti e anche gravi se il disturbo dura anni.

I primi segni di pericolo sono: la perdita veloce e costante di peso, l’assenza di ciclo, apatia, difficoltà di digestione, fino ad arrivare a osteoporosi e problemi cardiaci.

Come curare l’anoressia

La denutrizione costante porta, come causa finale e gravissima, la perdita della vita stessa.

Come si interviene: innanzitutto ci si deve confrontare con il proprio medico di riferimento per valutare le condizioni del fisico e poi iniziare quanto prima un percorso di psicoterapia. Le resistenze alla terapia possono essere molte, in quanto le persone che soffrono di questo disturbo difficilmente lasciano che sia qualcun altro a condividere il controllo della loro situazione. È fondamentale aiutarli a capire che il loro metodo è rischioso e appena si aprono al dubbio portarli in terapia.